Leto Chini

Ultimo figlio di Pietro Alessio, nato nel 1843 lo troviamo per la prima volta a fianco del padre e dei fratelli Tito e Dario nella decorazione del Teatro Giotto a Borgo San Lorenzo ( 1871 - 1872 ). Negli anni 1875 - 1876 conduce i restauri nella pieve di San Lorenzo e nel 1882 lascia Borgo. Sembra che un soffitto da lui dipinto nel negozio di un barbiere a Scarperia venisse notato da Giovanni Piancastelli, pittore e architetto bolognese,  che lo volle con sé nei lavori di restauro della villa di Cafaggiolo, commissionati dal nuovo proprietario, Principe Marcantonio Borghese, nel 1886 - 1887. Qui, insieme al fratello Dario, conduce le decorazioni in stile “quattrocentesco” di alcune sale al pianterreno. Si tratta di figurazioni araldiche che ne ornano tuttora i soffitti. Per i Borghese lavora in seguito anche a Roma ed è in genere impegnato più fuori che nel Mugello: a Pisa, a Firenze, nel Castello di Serra a Gubbio. Nel 1904 torna a lavorare nella chiesa di Santa Felicita a Faltona e nel convento dei Cappuccini di San Carlo col nipote Dino, mentre viene aiutato da un Evaristo Calamai di Barberino nella decorazione della chiesa dei Santi Jacopo e Maria alla Cavallina. Propone quello stesso anno di istituire una commissione artistica per sorvegliare i lavori che si facevano nelle parrocchiali. La sua posizione non è però da interpretarsi come tendenza al moderno restauro conservativo, ma più verosimilmente conferma la scelta di interventi anche largamente integrativi, purché risultassero esteticamente coerenti con l’ambiente. Nel 1909 poi lavora nella chiesa di Santa Maria in Acone, dove tuttora si conservano ceramiche delle Fornaci San Lorenzo. Nello stesso anno inizia la decorazione del castello dei Malaspina e Fosdinovo in Lunigiana, interrotta per la morte nel 1910.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it