Casa del Contadino - Bologna

La Casa del Contadino

In via Marconi (ex via Roma), a Bologna, si trova la Casa del Contadino, costruita dal 1940 per conto della Corporazione fascista nazionale dell'Agricoltura con lo scopo di dare assistenza amministrativa ai lavoratori agricoli della provincia di Bologna e inaugurata l’8 novembre 1942. I rilievi nella facciata furono commissionati nel 1938 all'artista bolognese Farpi Vignoli, e rappresentano la vita e il lavoro dei contadini. Nel 1940 viene proposto a Galileo Chini di decorare con un monumentale ciclo pittorico dedicato al lavoro dei campi, il grande salone delle riunioni.

 

Nel 1945, dopo la liberazione, la struttura diviene sede centrale della Camera del Lavoro, e nel 1981 viene sottoposta ad operazioni di bonifica e di ampliamento; in particolare la grande sala viene “dimezzata” per ricavare un piano intermedio, compromettendone così radicalmente lo spazio originario già privato della visibilità dei dipinti.

 

Per nostra fortuna il ciclo pittorico realizzato da Galileo Chini, dimenticato per tutti questi anni, era stato solo coperto da uno strato superficiale di tinteggiatura, come hanno dimostrato i lavori eseguiti nel 2007 a cura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna

 

Per quanto riguarda i cartoni preparatori del ciclo pittorico, quasi interamente acquistati nel 2007 dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, sono eseguiti a tempera, assemblati nelle varie parti e quasi integralmente colorati. Tali cartoni evidenziano un profondo estetismo, anche nella riproposizione di temi e figure tipici della grande decorazione fascista, ponendo l’attenzione e l’accento sulle fatiche dell’uomo e sul suo destino; i contadini, le mondine, le risaiole sono eroi ed eroine.

 

I cartoni preparatori, oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna sono sette, con dimensioni che superano anche i quattro metri di altezza:

 

I cartoni preparatori, oggi di proprietà private sono due: 

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it