Palazzetto Albergotti

Il palazzo nato da accorpamenti di più edifici, vide la prima sistemazione nel prospetto che guarda l’attuale Palazzo Comunale tra il 1849 e il 1851, mentre il porticato fu un’aggiunta del 1934. L’edificio venne acquistato all'inizio del '900 dalla Cassa di Risparmio di Firenze il cui intento era quello di stabilirvi la propria sede. Fu la stessa Cassa di Risparmio a dar corso alla ristrutturazione per adeguarlo alle nuove esigenze funzionali.

 

Il fregio decorativo di Galileo Chini, posto sopra l'ingresso di via Albergotti e protetto dalla tettoia ideata dallo stesso Tavanti, fu realizzato a conclusione dei lavori di ristrutturazione. 

 

L’intervento pittorico di Galileo Chini viene realizzato tra gli spartiti delle grosse mensole lignei che sorreggono la suggestiva tettoia posta a protezione della monumentale scalinata di accesso. Decorato in solo 4 giorni, dal 12 al 16 luglio del 1904, il corteo di putti festanti vuol essere una rappresentazione allegorica che fa riferimento alla economia aretina di inizio secolo, ancora prettamente agricola e basata sui prodotti locali dai quali trae origine prima la prosperità dell'Istituto Aretino. 

 

L’immagine viene realizzata secondo la più aggiornata tendenza stilistica di impronta Liberty, corrente artistica maggiormente diffusa nei centri urbani sviluppati industrialmente. Va dunque il merito alla Cassa di Risparmio di Firenze di aver offerto ad Arezzo il primo esempio di dipinto murale di carattere Liberty realizzato da Galileo Chini. 

 

Nel tempo l’edificio fu destinato a nuovi usi infatti trasferitasi la Banca in altra sede il palazzo fu destinato a Casa del Fascio e nel nuovo restauro del 1933 venne rialzata la casa torre inglobata nell'edificio. Nella cella campanaria appositamente creata con il rialzamento, suonava il batacchio che chiamava le adunate fasciste.

 

Attualmente i Palazzo Albergotti è la sede dell'Archivio di Stato.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it