Palazzo del Podestà

Il medievale palazzo del Podestà, risalente probabilmente alla metà del XIII secolo ed oggi sede della biblioteca comunale, già ai primi anni del Novecento, risultava piuttosto danneggiato, tanto che si era più volte parlato della necessità di un intervento di restauro. Altri gravissimi danni furono arrecati all’edificio dal terremoto del giugno 1919, circostanza che rese ancora più urgenti i restauri. Tuttavia, negli anni successivi, le pratiche burocratiche necessarie per finanziare ed avviare i lavori rallentarono i tempi, tanto che solo nel 1934 la situazione si sbloccò, soprattutto grazie all’intervento decisivo della Cassa di Risparmio di Firenze, il cui presidente era il Maresciallo d’Italia Guglielmo Pecori Giraldi.

 

L’Istituto bancario stanziò, quindi, la somma di 150.000 lire per i lavori di restauro, con l’intento di favorire anche la costituzione, all’interno dei locali del palazzo, di un museo storico della I Armata, che aveva combattuto nella Grande Guerra al comando del Generale Pecori Giraldi. I restauri, progettati e diretti dall’ingegnere Augusto Lorini, che mutarono le linee dell’edificio secondo il gusto dell’epoca, iniziarono nel 1934 per concludersi tre anni dopo.

 

Fin dall’inizio dei lavori, come risulta dalla documentazione archivistica, si era pensato di affidare a Dino Chini il restauro delle parti pittoriche, più precisamente il cospicuo gruppo degli antichi Stemmi dei Podestà di Borgo San Lorenzo, dipinti nella sala d’ingresso al piano terra. Ma solo nel 1937 l’ingegnere scrive al Commissario prefettizio del Comune: “il lavoro di sistemazione e ripristino decorativo verrà eseguito dall’artigiano Dino Chini”. Inoltre esiste ancora una perizia dell’ufficio tecnico del Comune di Borgo San Lorenzo del 30 giugno 1937 per la sistemazione degli stemmi ed il completamento del restauro, nella quale si fa specifico riferimento all’intonaco in corrispondenza dell’ingresso e scale ed al restauro degli affreschi esistenti secondo le istruzioni della Soprintendenza. Anche se sembra indubbio riferire, sulla base della documentazione disponibile, i lavori del restauro pittorico eseguiti da Dino Chini è da segnalare che nell’archivio storico del Comune di Borgo San Lorenzo si trova una lettera del Commissario prefettizio datata 1934 destinata a Galileo Chini, nella quale si fa preciso riferimento al fatto che quest’ultimo avrebbe accettato il compito di sovrintendere ai lavori di restauro delle decorazioni, incarico che, però, non sappiamo se ebbe seguito.

 

E’ comunque probabile che Dino Chini abbia lavorato alla decorazione pittorica del palazzo del Podestà per tutto il secondo semestre del 1937, intervenendo in maniera consistente nella sala d’ingresso al piano terreno. Probabilmente egli eseguì ex novo la semplice decorazione geometrica degli sguanci della porta d’ingresso e della finestra, l’alto zoccolo di base delle pareti, nonché le  pitture di gusto geometrico e neotrecentesco dell’attigua cappella, visibile anche dall’esterno, dedicata a San Francesco d’Assisi. Per quanto riguarda il restauro dei numerosi stemmi dipinti sembra che Dino sia intervenuto in maniera piuttosto consistente. Questi mostrano in alcuni casi una notevole vivacità grafica e cromatica, tanto da richiamare lo stile di Galileo e in alcuni casi prevale il gusto tradizionale, forse a causa del desiderio di adeguarsi maggiormente ai caratteri del dipinto preesistente. Non trattandosi, quindi di un restauro conservativo come noi oggi lo intendiamo, gli stemmi hanno acquisito chiaramente i caratteri impressi dall’intervento di Dino, che si mostra dotato di una sicura mano ed un abile realizzatore in proprio di opere talvolta piuttosto vicine allo stile dei più famosi componenti della famiglia Chini, come Galileo.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it