Centrale Idroelettrica di Mori  -  Rovereto

L’impianto è considerato uno dei più importanti realizzati in Italia a bassa caduta e a grande portata. L’edificio della Centrale ha un’altezza di 36 metri a partire dalle fondazioni dei cunicoli di scarico delle turbine, a circa 11 metri sotto il livello della campagna.

 

Il progetto architettonico è attribuibile a Vincenzo Ferniani per quanto non si conosca il contributo effettivo di Luigi Manfredini, ingegnere dell’ufficio tecnico della Montecatini.

 

Il prospetto a monte manca di ogni articolazione architettonica ed è caratterizzato dalle sole strutture funzionali alla ricezione e al controllo del flusso dell’acqua che alimenta le turbine. Il prospetto verso valle, invece, è monumentalizzato da una membratura architettonica in stile “Gotico Toscano”, ed è costituito un ordine di cinque campate aperte da grandi arcate a sesto acuto e sormontate da pentafore. La struttura in cemento è rivestita nei fronti principali da conci in calcare locale rosso e giallo.

 

Il monumentale spazio interno, dominato dall’apparato tecnico posto su due livello, è impreziosito da un’accentuata decorazione architettonica e pittorica, quest’ultima opera di Galileo Chini. Sul prospetto occidentale, negli anni trenta, viene aggiunto un piccolo corpo di fabbrica in uno stile classicista tipico dell’architettura milanese degli anni venti.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it