Germania

In Germania, mentre nel resto d’Europa era in atto una vera e propria rivoluzione artistica, si seguivano ancora i dettami dello stile neorococò. Solo dopo il 1895, a seguito delle suggestioni delle esposizioni internazionali e della fondazione di due importanti riviste, l’attenzione degli artisti si focalizzò su l’Art Nouveau. La prima rivista, "Jugend", è quella che diede il nome al movimento tedesco. Pur non occupandosi in modo specifico di arte applicata "Jugend" fu importante per la pubblicazione delle opere dei maggiori illustratori dell’epoca. La seconda rivista, "Pan", fondata nel 1896 da Julius Meier-Graefe, raccolse tutti i dibattiti internazionali e nazionali sull’arte decorativa.

Lo Jugendstil non fu un fenomeno omogeneo e vi si distinguono chiaramente due fasi successive. La prima, floreale, si ricollegò, negli anni precedenti al 1900, all’influenza inglese e belga. Fu caratterizzata da forme naturalistiche e figurative e da un’atmosfera fresca con richiami alla fiaba e alla fantasmagoria. La seconda fase, astratta, fu caratterizzata dall’influenza di Henry van de Velde, artista belga che visse e lavorò a lungo in Germania, e dall’influenza austriaca. In questa fase si privilegiarono forme sempre meno figurative e una decorazione basata quasi unicamente sul modulo lineare.

Il centro più importante della fase floreale fu Monaco. Per quanto riguarda le arti decorative, i risultati migliori furono raggiunti nel campo dell’arredamento e della produzione del mobile, le cui caratteristiche furono il risalto dato agli elementi costruttivi, agli attacchi e alle giunzioni e la lieve curvatura della base o della sommità della struttura. Tra gli esponenti più importanti ricordiamo Hermann Obrist (1863-1927) che progettò, oltre a mobili in stile floreale, anche preziosi ricami. Egli fondò il suo laboratorio a Firenze e lo trasferì a Monaco nel 1894. Nei suoi ricami dallo stile raffinato, in cui è evidente l’influenza dell’arte giapponese, i motivi vegetali formano stelle, circoli e altri disegni. L’influenza giapponese caratterizza anche i mobili, le lampade e altri oggetti d’uso progettati da Otto Eckmann (1865-1902), che lavorò anche come illustratore. L’opera più importante di August Endell (1871-1925) fu il rifacimento dello studio fotografico Atelier Elvira. La decorazione della facciata, applicata alla superficie piana, è di ispirazione naturale, ma non realistica. Le forme, che ricordano elementi organici, compongono un insieme fantastico. All’interno, le lampade e le balaustre sono coordinate alla decorazione esterna.

Con Richard Riemerschmid (1868-1957) si compie il passaggio alla seconda fase dello Jugendstil. I suoi mobili non hanno più ornamenti, le linee in base alle quali modella il legno sono ancora espressione della vita organica e del dinamismo, ma senza più riferimenti figurativi. Anche Peter Behrens (1868-1940) progettò mobili e tappeti dalle forme astratte, prima di giungere all’architettura moderna. Nella ceramica si distinsero Max Laeuger (1864-1952) e Julius Scharvogel (1854-1938), i cui vasi hanno forme plastiche e un carattere rustico, dato dalla vernice maculata che cola verso il basso. L’unico artista del vetro che ebbe una risonanza internazionale fu Karl Koepping (1848-1914), che produsse delicati calici dalle forme a fiore e dallo stelo molto allungato.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it