Salsomaggiore - Taverna Rossa

PREMESSA:

Tra il 1924 ed il 1927, l’Arch. Ugo Giusti e l’artista Galileo Chini, realizzarono il Salone Moresco, la Taverna Rossa ed il Loggiato veranda con un impianto decorativo vicino alla sensualità misteriosa dell’Alhambra. I lavori per la costruzione del nuovo corpo della Taverna Rossa, si conclusero in meno di un anno e furono inaugurati nel 1926 con la rappresentazione di una serie di spettacoli coreografici appositamente preparati da Giuseppe Adami con le Scenografie di Galileo Chini, i costumi di Luigi Caramba e con il corpo di ballo della Scala di Milano.

 

Il Grand Hotel des Thermes gestito da personalità quali il Barone Ritz, il Sig. Pfyffer e da società quali le Terme Magnaghi, chiuse definitivamente l’attività dopo la II Guerra Mondiale e nel 1965 venne acquisito dal Comune di Salsomaggiore ed adibito a palazzo dei congressi. Il complesso ospita la Scuola Alberghiera Nazionale, sistemazioni museali e l’ufficio del turismo. Nel 1996 è stata inaugurata la nuova biblioteca comunale. Dal 1996 al 1999 è sono stati resi funzionali il secondo ed il terzo piano, dove trovano collocazione il Museo Mineraligico e dei Fossili, gli uffici tecnici Comunali, l’Assessorato alle attività culturali.

 

INTERVENTO DI RESTAURO

Fermature preliminari di zone decoese mediante applicazione di veline in carta giapponese e colletto reversibile e punti di stuccature con micropali in malta di calce messi in opera in prossimità di vistosi sollevamenti dei supporti (rimossi durante la fase di consolidamento).

 

Descialbo delle zone dipinte da elementi incongrui, ridipitture, tinteggiature e rasature.

 

Consolidamento del supporto distaccato e decoeso mediante infiltrazioni di malte speciali e resine acriliche in emulsione.

 

Dove possibile si è cercato, attraverso pressione controllata, di riadagiare nella sede originale le porzioni di intonaco affrescato distaccato.

 

Stuccatura delle cavillature e risarcitura delle piccole lacune con malta di supporto analoga alla malta dell’arriccio originale (questa malta è stata applicata arretrata rispetto al livello della superficie affrescata).

 

Completamento delle stuccature e delle integrazioni di malte con intonachino di composizione analoga all’originale.

 

Fissaggio della pellicola pittorica decoesa e pulverulenta, ove necessario, mediante applicazione di resina in emulsione tramite veline in carta giapponese e successiva pressione.

 

Asportazione di depositi superficiali (ragnatele, accumuli di pulverulenze) mediante aspirazione controllata, con l’ausilio di pennelli morbidi a setola animale.

 

Pulitura dell’affresco mediante lavaggi o impacchi calibrati, dopo un’attenta verifica in corso d’opera. La metodologia di pulitura poteva essere differenziata secondo la qualità e la “tenuta” dei pigmenti e lo stato di conservazione del supporto.

 

Fissaggio della superficie pulita con emulsione resinosa al 3% per nebulizzazione.

 

Reintegrazione pittorica con utilizzo di terre naturali, leganti naturali, acquerelli tipo Wilson-Newton, pennelli da ritocco con setole animali eseguita in conformità alle indicazioni della Direzione Lavori. Ogni fase di integrazione pittorica è stata visualizzata attraverso campionature preliminari. Fissaggio dell’intera superficie con resina in emulsione al 5% per nebulizzazione.